Lettera di presentazione CV per candidatura spontanea

Il Curriculum Vitae dice tutto di te, è la parte più importante del processo di candidatura. Un curriculum ben organizzato e pertinente ti permetterà di ottenere un colloquio, mentre un curriculum scadente si perderà completamente nel mare dei candidati.

Questa è una preoccupazione molto attuale, in quanto le offerte di lavoro oggi ricevono centinaia di candidature al giorno.

Leggi la nostra guida alla composizione del CV

Ma anche la lettera d'accompagnamento ha un ruolo fondamentale, perché deve riassumere in poche righe chi sei e cosa desideri dall'azienda che interpelli.

Alcune semplici formule personalizzabili per catturare l'attenzione e rendere più appetibile la tua richiesta di un colloquio.

Esempi lettere di accompagnamento curriculum vitae

Desidero sottoporre alla Vostra cortese attenzione il mio curriculum vitae in quanto interessato a collaborare con la Vostra società nella posizione di ...

Come avrete modo di vedere dal curriculum vitae allegato, ho maturato esperienza nel settore del ..., collaborando con... e, nel mio percorso formativo, ho frequentato corsi di specializzazione presso strutture qualificate.

Mi considero una persona motivata, intraprendente, flessibile, dinamica.
Sono abituato ad interagire con gli altri e mi ritengo portato al lavoro in team.
Precisione, serietà, entusiasmo, professionalità, sono le mie qualità principali. 

Rimango in attesa di un Vostro cortese riscontro e porgo i miei più distinti saluti,

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Oggetto: OFFERTA DI COLLABORAZIONE / ASSUNZIONE

Vorrei sottoporre alla Vostra gentile attenzione la mia candidatura per la posizione di ... in seguito all'annuncio apparso su ...

Lavoro nel settore da .. anni in qualità di ... e l´esperienza maturata nel settore mi porta a voler crescere ed ampliare le mie conoscenze.
Attualmente sono impiegata presso ... e le mie mansioni spaziano in diversi campi, dall .... al ...

Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti e informazioni.

RingraziandoVi per la cortese attenzione, allego il mio Curriculum Vitae e Vi porgo i miei più cordiali saluti.

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Gentili Signori,
facendo riferimento alla Vs. richiesta di ..., con la presente vorrei sottoporre alla Vs. attenzione il mio curriculum vitae qui di seguito allegato. 

Nel caso vi siano i presupposti per un'eventuale collaborazione, sarei felice di presentarmi per un colloquio. In attesa di una Vs. gentile risposta, porgo cordiali saluti.

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Alla Cortese Attenzione dell'Ufficio Selezione del Personale.

Gent.mo/a Responsabile del personale,

Mi chiamo ..., ho ... anni e sono laureato in ... a ... con ottimi voti.
Nel ... ho conseguito il diploma di Master in ... presso l'Istituto....
Attualmente lavoro come freelance nel campo del...

Mi ritengo una persona determinata e capace di organizzare il proprio lavoro in modo autonomo, ma credo soprattutto nelle potenzialità del lavoro di squadra.
Potrete trovare tutte le informazioni sul mio percorso formativo e professionale nel Curriculum Vitae che allego alla presente.

Nella speranza di potervi incontrare per un colloquio, porgo Cordiali saluti.

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Spett.le ..., 

In relazione all’offerta di collaborazione da Voi pubblicata sul numero ... di..., mi permetto di sottoporre alla Vs. Cortese Attenzione il mio Curriculum Vitae, corredato da una breve scheda tecnica relativa alle competenze tecniche da me acquisite in ambito di..., attività che svolgo in proprio da molti anni.

Sono attualmente alla ricerca di una Azienda con la quale collaborare stabilmente, e la mia disponibilità per una collaborazione professionale è immediata.

Rendendomi a Voi disponibile per un colloquio presso i Vostri Uffici, Vi ringrazio fin d'ora per la Cortese Attenzione e resto in attesa di un Vostro Gentile riscontro.

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Con la presente mi permetto di sottoporre alla Vostra attenzione il mio Curriculum Vitae. Ho recentemente saputo che state cercando nuove figure professionali nell'ambito del... e che avete bisogno di persone già formate al quale affidare questo delicato compito.

Credo che potrete trovare nel mio Curriculum (in allegato) quella professionalità che state cercando. Sono a Vostra disposizione per ogni ulteriore chiarimento in merito alla mia candidatura e, nel ringraziarVi per l'attenzione, porgo i miei migliori Saluti.

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Spett.le ...,

mi chiamo ..., vi scrivo in risposta al Vostro annuncio apparso su ... in data ...
In allegato invio il mio CV.

Sperando che i miei requisiti corrispondano alla figura professionale da Voi richiesta vi porgo, distinti saluti.

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Egregio/a Responsabile del personale,

con la presente, desidero sottoporre alla Sua attenzione il mio curriculum vitae.
Sono laureata in ... e già durante la formazione accademica e post laurea ho mostrato particolare interesse per il ....

Ho successivamente sviluppato esperienze professionali nell'ambito ...
Spero che la mia formazione e le mie esperienze lavorative possano interessarLa e resto a Sua disposizione per ogni chiarimento in merito alla mia candidatura.

Nell'attesa di un Suo cenno di riscontro, porgo i miei migliori saluti.

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Sono (nome e cognome), laureata in ..., assunta presso la società....che si occupa di....
Ho sinora svolto funzioni di..., occupandomi dello ...

Prima del mio attuale impiego, ho completato la mia formazione universitaria con una specializzazione all'estero in ....
Successivamente ho lavorato all'estero per un periodo di ... anni, presso ...., con competenze di ...

Vorrei ora ulteriormente ampliare le mie competenze professionali con un impiego nel settore privato presso società di grandi dimensioni, nelle seguenti aree: ....

In alternativa, sono altresì interessata a proseguire il mio percorso professionale in società di consulenza o servizi eventualmente interessate al mio profilo.

Vi autorizzo all'utilizzo dei miei dati personali ai sensi della legge 675/96.

Cordiali saluti,

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Gentile Dottor...,

mi sono laureato in ... con l'obiettivo, un giorno, di entrare a far parte di una grande azienda come la Sua, dove crescere professionalmente, apportando, al tempo stesso, nuovi stimoli con le competenze che ritengo di aver maturato attraverso i miei studi e le esperienze lavorative passate.

Il mio Curriculum Vitae, che le invio in allegato, potrà offrirLe un'immagine certamente più esaustiva del mio profilo personale e professionale, ma Le sarei infinitamente grato se volesse incontrarmi per conoscermi meglio ed, eventualmente, discutere dell'opportunità di un mio inserimento all'interno della Sua Azienda.

Nell'attesa di un Suo cortese riscontro, Le porgo i miei più cordiali saluti.

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Spett.le Società,

sono un Dirigente amministrativo entrato a far parte, per motivi di riorganizzazione del Gruppo, della funzione centrale amministrativa della ... S.p.A., n qualità di Responsabile Amministrativo delle Consociate.

Nelle mie cariche precedenti di lavoro, come potrete vedere dal curriculum allegato, mi sono sempre occupato di tutte le problematiche amministrative aziendali, riportando direttamente all'Amministratore Delegato.

Ho inoltre impostato, in due Società, la contabilità generale e quella gestionale.

Oggi, mi accorgo che facendo parte di una grossa struttura dove l'amministrazione è suddivisa in vari settori, perdo di vista innumerevoli situazioni che professionalmente possono ancora farmi crescere.

Per questo motivo sono alla ricerca di una Società, che mi offra la possibilità di occuparmi nuovamente, vista la mia pluriennale esperienza, di tutte le problematiche Aziendali.

Spero che il mio curriculum vitae possa essere di Vostro interesse e che vogliate interpellarmi per un eventuale colloquio.

Vi autorizzo all'utilizzo dei miei dati personali ai sensi della legge 675/96.

Con l'occasione, porgo i migliori saluti.

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Il mio nome è ... ed ho ... anni d'età.
Sono attualmente un ... di una delle più grandi società di ..., nella quale ho imparato a gestire il lavoro per obiettivi, nel rispetto dei tempi ed organizzando le risorse di cui sono responsabile.

L'esperienza finora maturata mi ha portato a comprendere ed interiorizzare le problematiche relative ai diversi settori di mia competenza, rendendomi capace di individuare e valutare gli specifici rischi ed in grado di assumere un atteggiamento propositivo in merito alla loro soluzione.

Da ciò la mia certezza che i servizi di ... rappresentino le aree professionali di maggior interesse per me e che più si adattano al mio profilo accademico e alle mie attitudini.

Confidando di suscitare il Vostro interesse ad un eventuale incontro conoscitivo allego il mio Curriculum Vitae.

Vi autorizzo, limitatamente allo scopo per cui Vi scrivo, all'utilizzo dei miei dati personali ai sensi della legge 675/96.

Cordiali saluti

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Abbreviazioni

Indice dei contenuti

Il femminile

La forma base dell'abbreviazione indica sempre il maschile; il femminile si ottiene aggiungendo la parte finale della parola.

prof. = professore
proff. = professori
prof.ssa = professoressa
prof.sse = professoresse

Leggi anche: abbreviazione dottoressa

Avvertenza

Per i nomi di professione, è sconsigliato l'uso della desinenza -essa, che detiene una connotazione ironica e dispregiativa.

A eccezione di dottoressa e professoressa, è buona regola lasciare al maschile il termine che indica la professione, anche se ad esercitarla è una donna.

E' bene non usare, quindi, termini come vigilessa, avvocatessa, sindachessa, prefettessa, deputatessa, giudichessa, ecc.

In tutti questi casi è preferibile lasciare invariato al maschile il nome della professione e dire, aggiungendo il nome della persona, il vigile Stefania Rossi, l'avvocato Daniela Bernardi, il sindaco Maria Cerri, il presidente della Camera Irene Pivetti, ecc.

Il plurale

Quando l'abbreviazione termina con una sola consonante, il plurale si forma raddoppiando la consonante.
Es. cap. (=capitolo) > capp. (=capitoli); pag. (=pagina) > pagg. (=pagine); prof. (=professore) > proff. (=professori)

Quando l'abbreviazione termina per consonante doppia, per formare il plurale bisogna aggiungere la parte finale della parola.
Es. avv. (=avvocato) > avv.ti (=avvocati); dott. (=dottore) > dott.ri (=dottori), ecc.

Dove si mette il punto?

Il punto va messo dove la parola s'interrompe: dott., prof., gent.mo, f.lli, ecc.

Con dr e cfr il punto non va messo, perché non c'è interruzione di parola: dr è la riduzione di dottor e cfr è la riduzione di confer, parola latina che significa 'confronta'.

Le sigle scritte tutte a lettere maiuscole possono avere o non avere il punto dopo ogni lettera (es. S.I.A.E. o SIAE).

Le sigle con la sola iniziale maiuscola sono sempre senza punto (es. CglCisl e Uil).

Quando una frase termina con un'abbreviazione o con una sigla puntata, non c'è bisogno di mettere un secondo punto. Es. Le stazioni di Roma, Milano, Bologna, ecc. (e non ecc..)

Biglietto per accompagnare un regalo

Scegliere un regalo è difficile, scrivere un biglietto per accompagnarlo ancora di più.

Qualche suggerimento per rendere il tuo regalo più speciale e personale:

Il piacere di vivere è fatto anche di piccole cose. Con la speranza che questo nostro pensiero sia una di quelle.


Dopo la serata trascorsa insieme, desideriamo ringraziarvi.


Non vuole essere un regalo, ma solo un modo semplice di dirti grazie.


Fare un regalo è facilissimo, indovinarlo è difficilissimo; speriamo di esserci riusciti!


Un piccolo dono per festeggiare un'importante ricorrenza. Auguri di cuore.


Un omaggio floreale a chi ieri sera mi ha rubato il cuore.


Un piccolo dono a colei che ieri sera mi ha fatto sentire veramente me stesso.


Questo omaggio sia la testimonianza di una stima che va oltre l’amicizia.


Ringraziandola per la deliziosa cena e per l’attenzione rivoltami, vogliate gradire questo pensiero.

Si scrive staccato o attaccato?

Parole che si scrivono solamente attaccate

Si scrive NON si scrive
Abbastanza A bastanza
Affatto A fatto
Allora All'ora
Allorché Allor che, all'or che
Almeno Al meno
Altrimenti Altri menti
Ancorché Ancor che
appunto A punto
Benché Ben che
Bensì Ben sì
Chissà Chi sa
Davvero Da vero, davero
Dinanzi, dinnanzi Di nanzi, d'inanzi
Dopodomani Dopo domani
Dovunque D'ovunque
Ebbene E bene
Eppure E pure
Fabbisogno Fa bisogno
Finché Fin che
Finora Fin ora, fin'ora
Giacché Già che
Infatti In fatti
Inoltre In oltre
Invano In vano
Invero In vero
Laggiù Là giù
Lassù Là su
Malgrado Mal grado
Neanche Né anche
Nemmeno Né meno
Neppure Né pure
Nonché Non che
Oppure O pure
Ossia O sia
Ovvero O vero
Ovverosia O vero sia, ovvero sia
Perciò Per ciò
Perfino Per fino
Pertanto Per tanto
Piuttosto Più tosto
Poiché Poi che
Pressappoco Press'a poco, pressa poco, pressapoco
Purtroppo Pur troppo
Quaggiù Qua giù
Qualcosa Qual cosa
Quassù Qua su
Sebbene Se bene
Sennonché, senonché Se non che
Seppure Se pure
Sicché Sì che
Siccome Sì come
Sissignore Sì signore
Soprattutto Sopra tutto, sopratutto
Sottosopra Sotto sopra
Talmento Tal mente
Talora Tal ora, tal'ora
Taluno Tal uno, tal'uno
Talvolta Tal volta
Tuttavia Tutta via
Tuttora Tutt'ora

Parole che si scrivono solamente staccate

Si scrive NON si scrive
A proposito Approposito
Al di là Aldilà (a meno che non si intenda l'aldilà, il regno dei cieli)
Al di sopra, al disopra Aldisopra
Al di sotto, al disotto Aldisotto
All'incirca Allincirca
D'accordo Daccordo
D'altronde Daltronde
In quanto Inquanto
L'altr'anno Laltranno, l'altranno
Per cui Percui
Senz'altro Senzaltro
Tutt'e due Tuttedue, tutteddue

Parole che si scrivono sia attaccate sia staccate

Si scrive
...ma si scrive anche...
Anzitempo
Anzi tempo
Anzitutto
Anzi tutto
Casomai
Caso mai
Ciononostante
Ciò nonostante
Controvoglia
Contro voglia
Dappertutto
Da per tutto (ma NON si scrive dapertutto)
Dappoco
Da poco
Dappresso
Da preso
Dapprima
Da prima
Dapprincipio
Da principio
Disotto
Di sotto
Dopotutto
Dopo tutto
Nondimeno
Non di meno
Nonostante
Non ostante
Oltremisura
Oltre misura
Oltremodo
Oltre modo
Perlomeno
Per lo meno
Perlopiù
Per lo più
Quantomeno
Quanto meno
Quantopiù
Quanto più
Suppergiù
Su per giù
Tantomeno
Tanto meno
Tantopiù
Tanto più
Tuttalpiù
Tutt'al più

Con o senza apostrofo?

Quando l'apostrofo si usa obbligatoriamente

Quando l'apostrofo si usa obbligatoriamente
esempi

Con l'articolo lo e con le preposizioni articolate composte con lo
Lo altro > l'altro
Dello altro > l'altro

Con bello (al femminile invece è preferibile la forma senza apostrofo)
Bell'affare!
Bella immagine

Con ci davanti al verbo essere
C'è, c'erano

In alcune frasi fatte: a quattr'occhi, l'altr'anno, tutt'altro, tutt'e due, tutt'al più, sott'occhio, senz'altro, nient'altro, quant'altro, mezz'ora
E' successo l'altr'anno

Nelle seguenti espressioni con di: d'accordo, d'avanzo, d'oro, d'argento, d'epoca (leggi anche "come si scrive d'accordo")
Sono pienamente d'accordo, ecc.

Nelle seguenti espressioni con da: d'ora in poi, d'ora in avanti, d'altronde, d'altra parte
D'ora in avanti sarò più buono, ecc.

Con le seguenti forme:
da' = da(i): imperativo di dare, 2a persona
fa' = fa(i): imperativo di fare, 2a persona
sta' = sta(i): imperativo di stare, 2a persona
va' = va(i): imperativo di andare, 2a persona
po' = po(co)
mo' = mo(do)
Da' una mano a Luca!
Fa' presto!
Sta' fermo!
Va' via!
Mi piace un po'
A mo' di...

Con santo e santa
Sant'Antonio
Sant'Anna

Quando l'apostrofo si usa preferibilmente, ma non obbligatoriamente

Quando l'apostrofo si usa preferibilmente, ma non obbligatoriamente
esempi

Con l'articolo la e con le preposizioni composte con la
La impronta e l'impronta

Con questa e quella
Questa immagine e quest'immagine, quella immagine e quell'immagine

Con le parole di una sola sillaba
T'amo e ti amo, m'ha detto e mi ha detto, d'essere e di essere

Con l'articolo gli e con le preposizioni articolate composte con gli(degli, agli, dagli, ecc.) si può usare l'apostrofo solo se la parola successiva comincia per i (comunque è un'abitudine rara)
Gli Italiani e gl'Italiani, degli Italiani e degl'Italiani

Quando l'apostrofo non si usa mai

Quando l'apostrofo non si usa mai
esempi

Con ci, davanti a parola che comincia per aou
Ci aveva detto (NON c'aveva detto), ci udì (NON c'udì)

Con da (tranne che nelle frasi elencate sopra)
Il treno proviene da Ancona

Con i pronomi personali le e li
Le accadde (=accadde a lei), li osserva (= osserva quelli)

Se la parola successiva comincia con iy o j seguita da un'altra vocale
Lo iodio (NON l'iodio), lo yemenita (NONl'yemenita)

L'apostrofo dopo l'articolo indeterminativo unoununa

Se la parola che segue l'articolo inizia per vocale ed è maschile non c'è bisogno dell'apostrofo, perché per il maschile esiste la forma autonoma un non apostrofata.

Se invece la parola che segue l'articolo inizia per vocale ed è femminile, bisogna usare l'apostrofo, perché, in questo caso, la forma un deriva da una, dove la vocale a cade per elisione davanti ad altra vocale.

Dunque si dovrà scrivere un altro e un'altra.

Si scrive qual'è o qual è?

Maschile e femminile hanno sia la forma piena quale, sia la forma ridotta qual senza apostrofo. Quindi non dovremo mettere l'apostrofo né con una parola maschile né con una parola femminile.

Dunque si dovrà scrivere: "Qual è la casa che ti piace?" e "Qual è il colore che ti piace?"

Si può andare a capo con l'apostrofo?

Sì, si deve. La presenza dell'apostrofo in fondo alla riga non dà alcun fastidio a chi legge.

Darebbe fastidio invece una forma innaturale e grammaticamente scorretta come "dello oggetto".

Per cui, per andare a capo, è consigliabile usare una forma come la seguente:
"....dell'
oggetto...."

Gli avverbi in "ora"

Tutti gli avverbi che finiscono in "ora" si scrivono senza apostrofo: finora; sinora; tuttora; allora, ecc.

E' tremendamente errato, scrivere, per esempio, "fin'ora" non ho avuto sue notizie.

Nomi composti: come si forma il plurale?

In italiano trova largo impiego il procedimento della composizione, che consiste nell'unire due o più parole diverse per dar vita a una nuova parola. I nomi ottenuti in questo modo si chiamano nomi composti.

Il comportamento dei nomi composti, per quanto riguarda il passaggio dal singolare al plurale, cambia secondo il tipo di parole da cui sono costituiti.

Ecco i casi più comuni.

Sostantivo + sostantivo

I nomi formati da due sostantivi mutano nel plurale soltanto la desinenza del secondo termine.

l'arcobaleno gli arcobaleni
la banconota le banconote
il cavolfiore i cavolfiori
la ferrovia le ferrovie
la madreperla le madreperle
l'autostrada le autostrade

I nomi composti con la parola capo

I nomi composti con la parola capo non si comportano sempre allo stesso modo.

1. Se la parola capo significa 'colui che è a capo di qualcosa', il plurale si forma volgendo al plurale solo la parola capo:

Singolare Plurale
il capobanda i capibanda
il capobarca i capobarca
il capocellula i capicellula
il capocordata i capicordata
il capofabbrica i capifabbrica
il capofamiglia i capifamiglia
il capofficina i capofficina
il capogabinetto i capigabinetto
il capogruppo i capigruppo
il capopartito i capipartito
il capopopolo i capipopolo
il caporeparto i capireparto
il caposezione i capisezione
il caposquadra i capisquadra
il capostazione i capistazione
il capotreno i capitreno
il capoufficio i capiufficio

In alcuni composti di questo tipo, però, si modifica solo la desinenza della seconda parola:

Singolare Plurale
il capocomico i capocomici
il capocontabile i capocontabili
il capocuoco i capocuochi (o i capicuoco)
il capomastro i capomastri (o i capimastri)
il caporedattore i caporedattori

2. Se la parola capo indica 'posizione di preminenza o di inizio di qualcosa', il plurale si forma modificando solo la desinenza del secondo elemento:

Singolare Plurale
il capodanno i capodanni
il capogiro i capogiri
il capolavoro i capolavori
il capoluogo i capoluoghi
il capostipite i capostipiti
il capoverso i capoversi

3. Se il composto è di genere femminile e il nome capo si riferisce a una donna che è a capo di qualcosa, il plurale è invariabile:

Singolare Plurale
la capofamiglia le capofamiglia
la capolista le capolista
la capopopolo le capopopolo
la cporedazione le caporedazione
la caposala le caposala
la caposquadra le caposquadra
la capoufficio le capoufficio

Ovviamente, anche in questo caso, non mancano le eccezioni:

Singolare Plurale
la capocronista le capocroniste
la capocuoca le capocuoche
la caporedattrice le caporedattrici

Sostantivo + aggettivo

I nomi formati da un sostantivo seguito da un aggettivo trasformano in plurale entrambe le parole componenti.

il caposaldo i capisaldi
la cartastraccia le cartestracce
la cassaforte le casseforti
il pellerossa i pellirosse
la piazzaforte le piazzeforti

Aggettivo + sostantivo

I nomi formati da un aggettivo seguito da un sostantivo prendono il plurale solo nel secondo elemento.

l'altoparlante gli altoparlanti
il bassorilievo i bassorilievi
il francobollo i francobolli
il mezzogiorno i mezzogiorni

I nomi composti con le parole alto- e basso- 
Sono ammesse due forme di plurale:

Singolare Plurale
l'altoforno gli altoforni o gli altiforni
l'altopiano gli altopiani o gli altipiani
il bassofondo i bassofondi o i bassifondi
il bassopiano i bassopiani o i bassipiani
il bassorilievo i bassorilievi o i bassirilievi

Verbo + sostantivo

I nomi formati da un verbo e un sostantivo si comportano in maniera diversa a seconda che il sostantivo sia singolare o plurale.

1. Se il sostantivo è plurale, il nome composto resta invariato:

l'accendisigari gli accendisigari
il cavatappi i cavatappi
il guastafeste i guastafeste
il lustrascarpe i lustrascarpe
il portaombrelli i portaombrelli
lo stuzzicadenti gli stuzzicadenti

 

2. Se il sostantivo è singolare, il nome composto può assumere la desinenza del plurale o rimanere invariato. Assume la desinenza del plurale quando il sostantivo componente è di genere maschile.

il battibecco i battibecchi
il parafango i parafanghi
il parafulmini i parafulmini
il passaporto i passaporti

 

Rimane invece invariato quando il sostantivo componente è di genere femminile.

l'aspirapolvere gli aspirapolvere
il cacciavite i cacciavite
il portacenere i portacenere
il salvagente i salvagente

Verbo + verbo e verbo + avverbio

I nomi costituiti da due forme verbali o da una forma verbale e un avverbio sono invariabili al plurale.

l'andirivieni gli andirivieni
il dormiveglia i dormiveglia
il parapiglia i parapiglia
il saliscendi i saliscendi
il posapiano i posapiano
il viavai i viavai

Preposizione o avverbio + sostantivo

I nomi formati da una preposizione o un avverbio e un sostantivo non sono in realtà nomi composti ma prefissati. Essi non seguono una regola costante; alcuni rimangono invariati, altri mutano la desinenza del secondo elemento.

il doposcuola i doposcuola
il retroterra i retroterra
il senzatetto i senzatetto
il sottoscala i sottoscala
il dopopranzo i dopopranzi
la soprattassa le soprattasse
il sottopassaggio i sottopassaggi
la sottoveste le sottovesti

Vi sono anche nomi composti da più di due elementi; tra questi ricordiamo i nomi composti con due sostantivi uniti da una preposizione, come ficodindiafiordalisomessinscena, che fanno rispettivamente fichidindiafiordalisimessinscene.

Un caso particolare è rappresentato dal nome pomodoro, che ha ben tre plurali: pomodoripomidori (popolare), pomidoro (regionale).

Con o senza accento?

Le parole di questa lista sono, a due a due, identiche. Le distingue solo l'accento: su una ci vuole, sull'altra no.

L'accento va messo su: L'accento non va messo su:
 (verbo dare)
Es. Luigi mi  la mano
da (preposizione)
Es. Vengo da Roma
 (avverbio di luogo)
Es. Vai 
la (articolo o pronome)
Es. La chitarra la suoni?
 (avverbio di luogo)
Es. Stai 
Li (pronome)
Es. Li senti?
è (verbo essere)
Es. Il tavolo è di legno
e (congiunzione)
Es. Il gatto e la volpe
 (pronome)*
Es. Pensa solo per 
Se (congiunzione)
Es. Se sei stanco, dormi
 (congiunzione negativa)
Es.  carne,  pesce
Ne (avverbio e pronome)
Es. Me ne vado; Ne vuoi ancora?
 (affermazione)
Es. Stai bene? .
Si (pronome)
Es. Il piatto si è rotto.
 (bevanda)
Es. Ti piace il ?
Te (pronome)
Es. Parlo con te!

 

*Quando il pronome sé è seguito da stesso o medesimo, l'accento può essere tralasciato perché non c'è rischio di confusione con la congiunzione se. Si può scrivere dunque sia se stesso, sia sé stesso

Vanno scritte sempre senza accento le seguenti parole:

qui (avverbio)
Es. Sono qui

qua (avverbio)
Es. Sono qua

so (prima persona dell'indicativo presente del verbo sapere)
Es. Io so sciare

sa (terza persona dell'indicativo presente del verbo sapere)
Es. Lui sa sciare

fa (terza persona dell'indicativo presente del verbo fare)
Es. Lui fa molto sport

va (terza persona dell'indicativo presente del verbo andare)
Es. Marco va al mare

fu (terza persona del passato remoto del verbo essere)
Es. Leopardi fu un grande poeta

blu (sostantivo o aggettivo)
Es. Il cielo è blu

re (sostantivo)
Es. Il leone è il re della foresta

tre (numero)
Es. I tre Re Magi

Su (avverbio e preposizione)
Es. Vieni su; L'ho visto su una barca

Do (prima persona singolare del verbo dare)
Es. Ti do una mano.

Vanno scritte sempre con l'accento:

già, giù, più, ciò, scià

La forma normale dell’accento è l’accento grave (`).

L’accento acuto (´) si usa per indicare la pronuncia chiusa delle vocali e ed o: perché, né, sé, temé, gómena, óra.