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Guerra d'Indipendenza Spagnola in breve

La guerra d'indipendenza spagnola fu il più grande conflitto delle guerre napoleoniche e venne combattuto nella penisola iberica da una alleanza di Spagna, Portogallo e Regno Unito contro il Primo Impero francese che occupò la Spagna nel 1808 e terminò nel 1814, con la sconfitta delle truppe napoleoniche.

La guerra d'indipendenza spagnola fu una delle prime guerre di liberazione nazionale in cui fu praticata la guerriglia (il termine venne coniato proprio per questa guerra).

Il suo sviluppo fu caratterizzato dalle incisive attività condotte dalle truppe irregolari spagnole e dal fallimento della grande armata napoleonica registrato nel pacificare le fazioni in lotta in Spagna.

L’Armata dovette necessariamente accorciare le linee di approvvigionamento, già vulnerabili per le azioni di guerriglia dei partigiani, e fu così incapace di ottenere risultati decisivi.

Con il pretesto di rinforzare l'esercito franco-spagnolo che occupava il Portogallo, Napoleone cominciò a far entrare truppe in Spagna, che furono salutate con entusiasmo, nonostante i primi screzi diplomatici.

A febbraio 1808 questa "invasione furtiva" era già incominciata; Napoleone lasciò cadere ogni cautela politica ed ordinò alle truppe francesi di occupare le fortezze spagnole.

Pamplona venne presa con un tranello e Barcellona la seguì il 29 febbraio, quando una colonna francese, camuffata da una scorta di<<feriti>> convinse le autorità ad aprire le porte della città.

Quando il brigadiere generale Mariano Alvarez de Castro scagliò la guarnigione della piazzaforte di Barcellona contro i francesi, i suoi superiori gli ordinarono di fermarsi.

Loro non si preoccupavano particolarmente della forza di occupazione nè avevano modo di opporsi.

L'esercito spagnolo contava 120.000 uomini, non preparati per la guerra, e la cavalleria era sguarnita, senza comandanti, paralizzata dal caos nel governo e sparsa su una dozzina di località diverse, dal Portogallo alle Baleari.

Soltanto nella lontana Galizia ed in Andalusia vi erano dei gruppi militari abbastanza consistenti. Ma i francesi avevano ormai invaso il paese e non vi era alcuna speranza di resistergli militarmente.

Nel frattempo Napoleone si mosse con intraprendenza per realizzare i suoi piani, da tempo studiati, realizzando una serie di intrighi contro la famiglia reale spagnola. Un colpo di stato, istigato dall'aristocrazia spagnola, tolse Carlo IV dal trono e lo sostituì con il figlio Ferdinando VII.

Napoleone convocò a fine aprile a Boyonne i due litiganti, convinse rudemente Carlo IV ad abdicare in favore di suo fratello Giuseppe Bonaparte e separatamente Ferdinando a trasferire nuovamente il trono al padre, il quale avrebbe dovuto lasciare a sua volta la corona al fratello di Napoleone.

Insediato nuovamente e formalmente Carlo IV, Napoleone fece pubblicare l'atto di abdicazione estortogli a Bayonne e quindi fece proclamare da un consiglio spagnolo fantoccio il nuovo re. La notizia dell'allontanamento coatto di Ferdinando e della famiglia reale, aveva tuttavia già provocato una sollevazione popolare che si diffuse per tutto il paese.

I cittadini di Madrid scesero in piazza contro l'occupazione francese il 2 Maggio 1808 ed  occorsero  molte ore al maresciallo Murat per sedare la rivolta attraverso l'impiego di diversi squadroni congiunti di cavalleria francese e della cavalleria mamelucca. Nel corso della rivolta vennero uccisi 150 soldati francesi.

Il giorno successivo l'esercito francese fucilò 5.000 cittadini di Madrid per ritorsione. Rappresaglie varie furono ripetute nelle altre città e continuarono per alcuni giorni, senz'altro effetto, però, se non quello di rafforzare la resistenza antifrancese; presto, in tutta la Spagna si diffuse una sanguinosa guerriglia.

Durante la guerra gli inglesi aiutarono la milizia portoghese e quella spagnola che avevano falcidiato migliaia di soldati francesi.

Agli inglesi appariva loro molto meno impegnativo sostenere la guerriglia locale che dover equipaggiare soldati propri per affrontare i francesi in guerra convenzionale e iniziativa fu molto efficace nella guerra alla Francia ma, in ogni caso, questa forma di guerriglia pretese un alto prezzo: nel mentre stimolava e rafforzava lo spirito patriottico degli spagnoli contro le truppe francesi, pure creava problemi ai contadini con la forzata coscrizione ed i saccheggi.

Molti partigiani spagnoli erano infatti fuorilegge o approfittatori, il cui scopo era solo quello di arricchirsi con la predazione, anche se più tardi le autorità tentarono di controllare il fenomeno organizzando militarmente la guerriglia e molti partigiani vennero inquadrati in unità regolari dell'esercito.

Un esempio di questa politica si ebbe nei "Cazadores Navararra" guidati da Francisco Espoz y Mina.

Intanto a Saragozza, ancora duramente colpita dai bombardamenti di Lefebre dell'estate, giunse lo spagnolo Palafox.

Il generale francese Moncey con 45.000 uomini fu incaricato di concludere l'assedio di Saragozza ma le armi dei francesi non impressionarono gli spagnoli e la sua richiesta di una capitolazione onorevole si scontrò con la laconica replica spagnola"Guerra y cuchillo" (Guerra e coltello).

L'attacco francese del 28 giugno fu micidiale e le difese della porta del Portillo vennero sfondate. Un cannone spagnolo era puntato contro la breccia ma i serventi erano tutti caduti.

Fu a quel punto che una giovane donna, bella quanto audace, impugnò la miccia e fece fuoco, respingendo le colonne d'assalto.

Questa ragazza era Augustina Domenech, che si sarebbe poi battuta eroicamente per tutto l'assedio. Fu un evento che cambiò il corso delle operazioni.

Gli uomini sopravvissuti assieme a Palafox proseguirono al di sopra delle loro possibilità e per due lunghi mesi la Grandè Armèe non potè porre piede sulle rive dell'Ebro (che bagna Saragozza). Il  20 febbraio 1809 i francesi si allontanarono da Saragozza, lasciandosi dietro il rogo di quasi 50.000 cadaveri.

Libri sull'argomento

Una terra in armi. Genesi, sviluppo ed epilogo della Guerra d'Indipendenza spagnola (1808-1814)
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  • Mario Astarita
  • Editore: Il Pensiero
  • Copertina flessibile: 156 pagine

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