Qual è l'uso corretto dell'abbreviazione di “dottoressa”? La forma giusta è "dott.ssa" ("dott.sse" al plurale).
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Abbreviazioni al femminile
La forma base dell'abbreviazione indica sempre il maschile; il femminile si ottiene aggiungendo la parte finale della parola.
dott. = dottore dott.ri = dottori * |
dott.ssa = dottoressa dott.sse = dottoresse |
* Nel caso di abbreviazione con una sola consonante (per esempio: prof. per professore), il plurale si forma raddoppiando la consonante: proff. Nel caso invece in cui l’abbreviazione termini già per consonante doppia, come, per esempio, dott. per dottore, il plurale si compone aggiungendo dopo il punto la parte finale della parola (dott.ri).
Avvertenza
Per i nomi di professione, è sconsigliato l'uso della desinenza -essa, che detiene una connotazione ironica e dispregiativa.
A eccezione di dottoressa e professoressa, è buona regola lasciare al maschile il termine che indica la professione, anche se ad esercitarla è una donna.
E' bene non usare, quindi, termini come vigilessa, avvocatessa, sindachessa, prefettessa, deputatessa, giudichessa, ecc.
In tutti questi casi è preferibile lasciare invariato al maschile il nome della professione e dire, aggiungendo il nome della persona, il vigile Stefania Rossi, l'avvocato Daniela Bernardi, il sindaco Maria Cerri, il presidente della Camera Irene Pivetti, ecc.
Abbreviazione "dr.ssa" (meno usato)
Anche se è preferibile usare “dott.ssa” rispetto alla forma meno utilizzata “dr.ssa”, l'Accademia della Crusca sostiene che “dott.” e “dr.” possono essere usati indistintamente per chi svolge la professione di medico (e quindi la regola varrebbe anche per il femminile), poiché entrambe le forme «sono attestate nei dizionari italiani».
Nel caso del maschile, “dr.” deriva dall'inglese “doctor”, quindi “dr.ssa” pare essere un'invenzione della lingua italiana, dove la differenza di genere viene indicata. In inglese, “doctor” vale sia per il maschile sia per il femminile, quindi “dr.” è utilizzato per entrambi i generi.