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Regole generali per... "dare i numeri"
Quando in un testo scritto riportiamo calcoli di qualunque tipo (rendiconti, note spesa, preventivi, consuntivi, ecc.), i numeri vanno sempre espressi in cifre.
E' preferibile usare le cifre anche per le date e per i numeri non arrotondati. Es. "Sono nato nel 1969"; "Bologna, 20 giugno 2003"; "Hanno votato 1345 elettori pari al 20,6%".
Negli altri casi, soprattutto se si tratta di cifre basse, è preferibile usare le lettere. Es. "Una classe di venti alunni", "A cena eravamo in otto".
Si usano sempre le lettere nelle espressioni figurate. Es. "Grazie mille", "Eravamo in quattro gatti".
Un consiglio: quando ciò che scrivete appartiene alla sfera privata e affettiva (lettere, diari, biglietti d'auguri, ecc.), non usate mai le cifre, per evitare che il vostro scritto assomigli al conto della spesa.
I numeri dei re e dei papi
I numeri dei re e dei papi vanno sempre scritti con i numeri romani. Es. Francesco I, Enrico IV, Luigi IV, Giovanni XXIII.
I numeri dei secoli
Per indicare il secolo in cui si è svolto un determinato avvenimento bisogna attenersi a delle regole precise.
Un errore comune è quello di dire o scrivere, ad esempio, 1600 per alludere all'intero secolo. In realtà 1600 indica esclusivamente il singolo anno compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre.
Se ci si vuole riferire all'intero secolo, bisogna sopprimere la cifra delle migliaia, sostituendola con un apostrofo, in questo modo: il '600.
In alternativa, il secolo può essere indicato con i numeri romani: il XV secolo.
Per i secoli dal XII in poi, si possono usare anche i numeri cardinali sostantivati scritti con la lettera maiuscola. Es. il Seicento. Oppure, in alternativa, si possono usare i numeri ordinali. Es. Il diciassettesimo secolo.
I numeri delle ore
Per indicare l'orario per iscritto, è preferibile usare le lettere e non le cifre. Es. "Ci vediamo domani alle cinque" e non "Ci vediamo domani alle 5" (o, peggio, "...alle 5,00" o "...alle 5:00").