Chi è alla ricerca di un lavoro, a meno che non abbia vinto una cifra esorbitante al gratta e vinci o abbia qualche “santo in paradiso”, deve darsi da fare partendo dalla realizzazione di un curriculum vitae completo e d’impatto.
Molti sottovalutano questo aspetto, ma presentarsi bene ad un’azienda è molto importante. Alcuni preferiscono curare di più una lettera di presentazione da allegare al curriculum, ma un missiva può rimanere priva di sostanza se non vi sono dei contenuti forti, ovvero titoli ed esperienze dettagliate.
Il modello base è ormai quello del “curriculum europeo” di cui sicuramente avrete sentito parlare più volte. Si tratta sostanzialmente di un’impostazione ormai riconosciuta a livello internazionale e che consente di organizzare il contenuto del curriculum in maniera strutturale e ordinata.
Scaricare però il modello vuoto di curriculum europeo e compilarlo alla svelta, non è il primo passo corretto da fare per trovare un lavoro. Il curriculum no va compilato contro voglia, ma in maniera accurata, prendendosi tutto il tempo necessario affinché sia completo in tutte le sue parti. Già questo, infatti, rappresenta un primo passo per fare una buona impressione a chi ci potrebbe assumere.
Indice dei contenuti
Oltre ad utilizzare una grafica standard, servendosi appunto di un modello reperibile in Rete, bisogna evitare di compilarlo in maniera automatica inserendo solamente una lista di cose senza badare all’impaginazione e all’ordine.
Il curriculum perfetto deve essere completo, ma al contempo sintetico, perché troppe pagine da leggere sarebbero noiose per chiunque. È importante scrivere meno cose, purché siano le più importanti.
Da evitare assolutamente i monologhi su vicende personali o su vicende che hanno interrotto precedenti esperienze lavorative. La foto tessera non deve mai mancare e deve essere quanto mai semplice e banale, ovvero bisogna evitare foto al mare, immagini estrose, selfie e tutti quegli scatti tutt’altro che professionali.
Nel curriculum, ovviamente, vanno evidenziati i punti di forza della propria preparazione, magari usando elenchi puntati che facilitano e rendono maggiormente gradevole la lettura. Attenzione, però, a non abbondare: elenchi di oltre cinque punti comincerebbero ad essere noiosi e pesanti.
Per approfondire: Come scrivere un curriculum efficace
A seconda dell’azienda cui lo si vuole inviare, inoltre, è bene personalizzare il curriculum, purché non ci si allontani da ciò che si è realmente. Magari per un tipo di lavoro sarà più importante evidenziare maggiormente un aspetto rispetto ad un altro, ma mai inventare o perdere la bussola da quelle che sono le competenze reali.
Sarebbe quasi superfluo dirlo, ma bisogna: molti curriculum che finiscono nelle mani delle aziende sono stracolmi di errori di punteggiatura, battitura, refusi, orrori di ortografia e impaginazione. Se si vuole dare una buona idea di sé, con questo tipo di errori si è praticamente detto tutto.
Una volta ultimato il curriculum ci si dovrebbe poi estraniare e leggerlo “dall’esterno” oppure farselo leggere da una persona molto vicina. Solo così si può capire se la descrizione di sé che si è data sia vicina alla realtà. Per il resto, poi, c’è sempre il colloquio che di persona consente di giocare maggiormente con le parole e dare magari quell’input in più per un’assunzione.